Provando a identificare un fungo | IMLERIA BADIA?!?

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Ciao!

Dopo un po' di tempo, torno a pubblicare un post a tema STEM, prendendo spunto da un'occasione che mi si è presentata. Nelle settimane passate, ho iniziato a seguire dei gruppi d'identificazione micologica presenti sui canali social media, interessandomi in modo più approfondito del solito al mondo dei funghi.

Un giorno succede che i miei genitori tornano da una scampagnata, portando con sé alcuni esemplari di fungo. A prima vista, i funghi sembrano dei Porcini ma qualche dettaglio non subito visibile mi fa capire che potrebbero non essere i classici Porcini che di solito vedo in giro. Mi armo quindi di curiosità e inizio a seguire gli step che avevo imparato dalle mie recentissime ricerche per tentare di identificare la specie di fungo in questione.


Step: Quali?

I passi fondamentali per l'identificazione di un fungo consistono nella descrizione particolareggiata delle sue caratteristiche.
Si parte 1) dall'idea generale, quella che sopravviene a primo impatto (il portamento), per poi passare al 2) luogo e habitat del ritrovamento (per esempio il tipo di bosco); si prosegue quindi con la descrizione 3) del cappello, 4) della porzione sotto il cappello e 5) del gambo. Per ognuna di queste 3 ultime parti è importante osservare non solo ciò che è visibile così com'è, ma anche il suo comportamento alla manipolazione: procediamo per esempio effettuando un taglio - una SEZIONE - del fungo, e facendo attenzione a eventuali cambiamenti. Un esempio è il VIRAGGIO di colore a cui alcuni funghi vanno incontro se toccati, tagliati, o comunque manipolati in qualche modo.

Detto ciò, ti invito a prendere questo post alla leggera, perché la mia non è l'opinione di un esperto ma soltanto un abbozzo abbastanza strutturato del procedimento che di solito è meglio tenere se vuoi identificare un fungo.


Ora descriviamo

Ho iniziato a riproporre i passaggi appena visti utilizzando i funghi arrivati a casa. Li ho posizionati su di un un foglio di carta assorbente e ho scattato alcune foto. Ho chiesto ai miei genitori dove li avessero trovati e mi hanno risposto “in un bosco ad alta prevalenza di castagni”. Quindi ho iniziato a descrivere quello che vedevo: indicherò nel post le parti del fungo come nell'immagine esempio qui sotto, distinguendo cappello, gambo e imenoforo.

Il cappello era convesso, ben colorato di bruno su tutti gli esemplari. I più piccoli misuravano circa 4-5 centimetri di diametro, i più grandi circa 15 cm. La cuticola è la parte visibile bruno marcato, ma al di sotto si trova la carne: la puoi vedere nel punto cerchiato in figura.

La carne in questo caso era bianca. Tornando poi alla cuticola, sembrava “asciutta”.

Il gambo era di colore quasi mai bianco, più che altro marroncino da più chiaro a più scuro, talvolta con una tinta ocra-giallastro. I colori sembravano quasi come se fossero stati stesi a pennellate dalla base verso il cappello, e non avevano alcun reticolo. Nei soggetti più giovani, il colore andava scurendosi nella parte centrale del gambo, diventando più chiaro alle estremità vicino al cappello o vicino a quello che prima era il punto di ancoraggio al terreno. La forma del gambo era più cilidrica che tozza, oltre che un po' incurvata.

L'imenoforo, in questo caso, era formato da dei pori e, resi visibili dal taglio successivo, da dei tubuli. Questa porzione, che si trova sotto il cappello del fungo - e che nei Porcini molti indicano anche come “barba” - era la parte che più differiva dal classico aspetto del porcino: il colore che puoi vedere andava dal grigio/verdastro o bianco sporco fino al giallo-verdastro degli esemplari più grandi; dei colori comunque più “spenti” rispetto ai classici Porcini allo stesso stadio di maturazione. Ma la nota ancor più importante era che, se toccati su questa parte di fungo, la parte in questione cambiava colore. La caratteristica di cambiare colore è detta viraggio, in questo caso era positivo. Il colore assunto dalla zona compressa variava verso un colore più scuro, forse a metà tra verde e blu.

E poi la sezione, la parte che ci mancava: sezionare un fungo significa tagliare le parti sopra descritte in più pezzi, di solito con un taglio verticale che dal cappello va fino alla fine del gambo. In questo modo, si otterranno due metà che dovremo descrivere. Nel mio caso, ho avuto conferma che la carne del cappello era bianca, che l'imenoforo era formato da tubuli, e che la carne del gambo sembrava fibrosa e dal colore variabile dal bianco al marroncino. L'osservazione più caratteristica è stata però il viraggio della carne del cappello, che ha assunto una leggera tonalità azzurrognola proprio sopra i tubuli dell'imenoforo. Ho provato a cerchiarla per renderlo meglio comprensibile.



E ora che abbiamo finito?

Beh, a questo punto dobbiamo capire di che fungo stiamo parlando. Qui potrebbero nascere i problemi e va detto chiaro e tondo: L'IDENTIFICAZIONE CHE STO FACENDO POTREBBE ESSERE SBAGLIATA. NON PUOI e NON DEVI USARE QUESTO POST PER DECIDERE SULLA COMMESTIBILITÀ di un fungo, ma soltanto per sapere qual è il tipo più probabile con cui sono riuscito a identificarlo (e magari fare tu stesso un'ipotesi o avvallare quella già presente).

Ho provato a cercare notizie su varie fonti online e sono riuscito a formulare un'ipotesi valida: IMLERIA BADIA. Ho poi sottoposto la mia ipotesi a uno dei gruppi micologici presenti sui social e sono emersi pareri concordi e mai discordanti.

Sembra che Imleria Badia sia un nome tassonomico dato nel 2014 dopo alcuni studi molecolari. Veniva prima inserito tra le specie Boletus Badius o Xerocomus Badius. È un tipo di fungo che viene ritenuto commestibile, anche se la cottura è sempre consigliata. Una curiosità che ho trovato è che sembra uno dei funghi che accumulano di più il Cesio radioattivo presente nel terreno.

Oltre ciò, ribadisco che: se tu trovassi un fungo del genere, dovrai farlo controllare da un esperto per capire a quale specie appartenga, e se sia commestibile oppure no. Le specie di fungo cambiano spesso dall'una all'altra anche per dei particolari ardui da individuare, specialmente per persone senza un'adeguata formazione o con un occhio meno attento.

Ripeto poi che questo post ha finalità didattica, non di riconoscimento fungino a scopo di consumazione. Ti ricordo che esistono funghi contenenti sostanze molto pericolose, per cui è sempre bene conoscere la specie che andrai a mangiare per evitare qualsiasi conseguenza.

Con questo ti saluto, citando i link di qualche fonte da cui ho tratto le informazioni principali.


Fonti:

Sort:  

!BEER
Infatti è vero: per riconoscere la commestibilità di un fungo ci vanno i professionisti nel campo. Purtroppo i notiziari riportanti avvelenamenti (e successivi decessi) a causa di funghi ritenuti erronemente commestibili (di solito si tratta di parenti di quanti si atteggiano a Marcovaldo e i funghi in città, che possibilmente per mantenere la pace in famiglia li mangiano a loro rischio e pericolo perchè se no i costi sociali per essersi rifiutati di mangiarne si rivelano comunque alti) sono amaramente attuali.

Purtroppo penso che continueranno anche a esserlo. Speriamo il numero cali sempre di più. A parere personale, oltretutto, penso che ci siano alcune specie talmente simili che sono sconosciute ai più (azzarderei anche ai medio esperti) che l'unico motivo per cui non si incorre in più avvelenamenti è che semplicemente (e fortunatamente) non crescono nei punti dove sono soliti fare tappa i raccoglitori. Ce ne sono alcuni che per distinguerli ce ne vuole d'esperienza e d'attenzione. 😬 !PIZZA

Vivo vicino a Giaveno, paradiso del fungo.
Vedo nei boschi gente, in scarpe da ginnastica, che raccoglie qualunque cosa sbuchi dalla terra... 🤬

Ti dirò che anche io rischio di essere uno dei tanti in scarpe da ginnastica. 🤣 Mi distinguo giusto perché non avendo grosse conoscenze ne fortuna finisce che raccolgo ben poco.

Occhio perché senza l'abbigliamento giusto a novembre la montagna può riservare sorprese non gradite....

Grazie del consiglio. Cerco comunque di essere il più prudente possibile. Oltretutto non sono tipo da terreni impervi, mi muovo sempre su sentieri sicuri e con un clima mai proibitivo. Passeggiate semplici, per lo più. Ho più probabilità di cadere dalla bici visto che la utilizzo con maggior regolarità.😫 Incrociamo le dita. 🤞


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