Non mi accontento mai dell'apparenza perché da non abbastanza vicino può essere indistinguibile dal concreto ma da vicino puzza mentre il concreto, chi è quel che sembra e ciò che è quel che sembra, è una melodia che ti penetra infondendoti equilibrio e donandoti la gioia del sapere che sei nel posto giusto al momento giusto e con la persona o le persone giuste... allora tutto è possibile!
Mi rendo conto che essere il mio non accontentarmi mai ha un prezzo, un prezzo sinceramente molto alto, un prezzo che sto pagando da tutta la vita, ma questo prezzo è in definitiva proprio quello che mi ha reso inarrestabile, che mi ha permesso di fare cose per altri impensabili, cose non occasionali e contingenti ma sostanziali e fondanti, essere appunto e non soltanto apparire, essere sempre e non soltanto in determinati frangenti o per scopi ben precisi ma sempre! Questo è il concreto, il non apparenza.
Mi fanno schifo le persone vanitose, ruffiane, codarde e pigre. Non voglio vicino a me persone che fingono, che si adeguano alle situazioni, che si ridefiniscono continuamente, pur di realizzare i propri scopi, persone totalmente prive di una idea di sé come individui, persone che esistono soltanto in funzione dei loro scopi e delle persone in essi coinvolte. Sono consapevole del fatto che per quanto riguarda le donne la loro stessa struttura biologica le spinge sempre alla ricerca dell'apprezzamento, di persone che hanno di loro una definizione che a loro piace anche se non è vera e che cercano di soddisfare apparendo. So che la donna è per biologia e istinto una bugiarda, vanitosa e manipolatrice che cerca sempre di fuggire l'imprevisto non per timore dell'imprevisto stesso o per paura di scoprirsi inadeguata, ma soltanto per non dover affrontare la vergogna di apparire inadeguata, perciò la donna amministra, pianifica, ordina, tutto! Si chiama razionalità e ha notevoli limiti, comunemente la si contrappone all'istinto o alle passioni che sono due cose diverse in ambiti diversi anche se la maggior parte delle persone, senza distinzioni, le confondono. La razionalità deve essere coltivata e utilizzata per ciò a cui è destinata, è stupidità l'impiegarla per cose che sono al di fuori del suo campo d'azione ed è stupidità il non usarla al massimo delle sue possibilità quando è l'unico strumento da usare. La razionalità è soltanto uno strumento e non è l'essenza di un individuo, chi non è consapevole di questo è vittima della sua stupidità perché la stupidità rende inconsapevoli del proprio essere stupidi.
La donna che non è nulla oltre il suo corpo e le cose che ha e che fa e non ha nulla in sé che la definisca una volta tolte di mezzo la sue vere, o che lei ritiene vere, qualità fisiche e di seduzione e le cose che possiede, comprese le stronzate imparate a memoria e i pensieri, le filosofie e gli stili di vita, copiati da altre per sembrare... di fatto non è una donna, è un nulla che non ha nulla da dire e da dare oltre quello che tutte hanno da dire e dare e che è sempre uguale per tutte. Una palla e sicuramente non una donna.
Perciò il mio non accontentarmi, sul piano pratico e amando io le donne senza limiti, si riduce ad un perpetuo avvicinarmi ad apparenze meravigliose che da vicino finiscono sempre per puzzare della stessa puzza, il tanfo delle distrazioni superficiali che sono sempre le stesse e che soddisfano soltanto la vanità con il luccicare del loro costo, la puzza di una infinità di donne che dicono di non gradire la solita minestra riscaldata e che dicendolo sono tutte di fatto un minestrone vecchio di giorni e per di più avanzato da qualcun'altro... una noia mortale che rende la solitudine avvincente!
Io sono il mio cercare una donna che possiede un suo pensiero autonomo, una definizione di sé che si è data e non scelta perché la più carina o fica fra quelle che ha visto, e che non ha paura delle sue emozioni. Una donna che non combatte con il tempo per fare tutto quello che ha pianificato di fare il più delle volte senza nemmeno chiedersi se è capace di farlo. Una donna che non vaghi senza meta alla ricerca di una cuccia calda nella quale sistemarsi, una donna che non si identifichi con la sua carriera o il suo essere mamma. Una donna che sia un individuo con le sue passioni e le sue manie che sono soltanto sue e delle quali non si vergogna minimamente, una donna per la quale vorrei sempre esserci, sempre, e per la quale nulla sarebbe mai troppo o troppo poco.
Non ho mai incontrato una donna simile e non ho mai sentito o letto di una donna concretamente così. Quindi io sono la mia auto-condanna a cercare qualcuno che non potrò trovare. Potrei accontentarmi ma non posso perché so di non essere un debole, so di essere abbastanza forte, determinato e coraggioso, perciò se mi accontentassi dei soliti avanzi di qualcun'altro sarei soltanto un vigliacco e un pigro e mentirei a me stesso e all'avanzo di qualcun'altro che potrebbe anche meritarselo di essere presa in giro ma che non posso prendere in giro perché non voglio essere, e non sarò mai, un vigliacco e un bugiardo.
In fine, chi sono? Sono un uomo solo perché non esiste nessuno, e men che meno una femmina, della mia stessa specie e nonostante questo dentro di me bruciano ogni giorno in ogni istante il desiderio e la certezza di trovarla che rendono la mia vita inarrestabile e avvincente anche nell'oscurità e che abbattono di volta in volta tutti quelli che credevo i miei limiti in ogni ambito. Per dare ad un falso maestro del falso maestro, quando io incontro un guerriero della luce io incontro un bambino e quel bambino che incontro se la fa sotto.
Non fate come me! Non è carattere, non è personalità, non è fede, non è ossessione. Io e voi apparteniamo a specie diverse, voi siete animali parlanti primitivi che credono di essersi evoluti ma non lo siete, i sono qualcos'altro, qualcosa in grado di percepire ciò che per voi non esisterà mai perché non né avete le capacità biologiche. Ogni essere umano che nasce è potenzialmente un tentativo di qualcosa di nuovo. Il più forte non è chi si adatta ma chi è adatto! Sono due concetti molto diversi. Religione, filosofia, politica, potere economico, sono percorsi che non portano da nessuna parte perché sono concepiti per esseri umani tutti uguali in un mondo in cui gli esseri umani nascono tutti diversi, perché pretendono di far adattare gli individui con la ripetizione, la disciplina, i premi e le punizioni. Nessuno ha ancora compreso davvero Darwin, la selezione non è una forza agente, è come la gravità, non esiste, è soltanto il come ci appare di un effetto della realtà concreta nel presente in tutte le sue componenti, anche le più insignificanti. Come diceva Einstein, l'universo non diviene ma è. Una società costruita per onesti si concretizzerà in una società di disonesti impegnati nel sembrare onesti e nel nascondere la loro disonestà se gli individui non sono adatti perché non sono dotati della capacità di sentire gli altri con cui vivono e l'ambiente nel quale vivono, è un senso che non hanno o che posseggono in forma latente e che non sanno di possedere e come usarlo. Finché la maggioranza non sarà consapevole di tale senso e del suo utilizzo tutte le società umane saranno soltanto branchi gestiti dai pochi per limitare i danni dei molti con regole, premi e punizioni, che risponderanno al bisogno di qualcuno che pensi al posto loro dei componenti del branco del momento. Distrazione, è il delegare le scelte e le decisioni che richiedono osservazione ad ampio raggio e preparazione e riflessione, per passare il tempo nel soddisfare gli istinti del corpo che, a seconda del tipo di società, di volta in volta si manifestano in modi diversi e in differenti direzioni tanto da non sembrare spesso neppure parzialmente riconducibili agli istinti di base pur essendo proprio un loro manifestarsi adattato all'ambiente del presente. Potere è il come i pochi rispondono al bisogno che i molti hanno di delegare per loro conclamata incapacità. La risposta attuale è il consumismo o capitalismo che ha partorito una burocrazia infestante per gestire tutto senza neppure più fingere di essere o di fare, basta che ci sia un documento che dice che si è e che si è fatto, burocrazia i cui appartenenti che si ritengono individui attivi e impegnati sono il clero peggiore che sia mai esistito sul pianeta al servizio di una divinità, lo Stato, che esiste soltanto nei documenti ma che non esiste di fatto in nessun istante presente nel concreto.
Io sono il mio non accontentarmi e, al tempo stesso, il mio lottare strenuamente per difendermi dall'uguaglianza imposta a partire dall'illuminismo che si riduce nella realtà alla non libertà degli individui se non rinunciano alla loro unicità. Il totalitarismo ai massimi livelli, non imposto o insinuato ma desiderato dagli individui stessi che ne sono vittime. Il consumismo delle vite di essere sostituibili perché non compiutamente vivi, compensato da rimborsi, sanzioni e tonnellate di documenti che parlano di cose che non esistono realmente come la dignità, il rispetto e la libertà, tutto mentre nessuno si accorge di non avere più neppure un nome ma soltanto un contatto telefonico, degli indirizzi di posta elettronica o un nickname nei social. Il totalitarismo non parte ma è la disumanizzazione degli individui, la spersonalizzazione. Dopo tutto è possibile perché nessuno è più un chi ma è soltanto una cosa, una cosa che passa e che può essere sempre sostituita e le se può fare di tutto, farsi di tutto. Il totalitarismo nasce dalla base e mai dal vertice, nasce dal fango della maggioranza di animali a malapena parlanti che non sono neppure consapevoli dei numerosi piccoli gesti che fanno male che compiono ogni giorno soltanto vivendo come sanno vivere nella loro bestialità ammaestrata.
Io non sono nessuno, ma non sarò mai sconfitto e il prezzo che pago si è in fine rivelato uno strumento indispensabile. Comunque fate sbellicare.
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