"Una strana colazione"
By PablitoBuona sera ragazzacci, oggi vi racconto una storia. Chiaramente il fulcro di questo racconto sarà il cibo, in realtà voglio spostare l'attenzione dall'aspetto puramente Gastronomico a quello Sentimentale o forse, il termine più appropriato è Sensoriale. Il cibo ci dà una serie infinita di "Input", non è solo il sapore che rende buono un piatto, riflettiamoci bene, c'è l'odore, il colore, la consistenza, la composizione. Un piatto può cambiare gusto anche a seconda del luogo dove viene consumato e persino, CON CHI viene consumato. Sarà proprio quest'ultimo aspetto che sarà il perno sul quale ruota la nostra storia.
I personaggi di questa storia sono 4, tutti legati da vincolo di parentela molto stretto. Parlo di me e altri 3 miei cugini con i quali c'è un rapporto davvero molto speciale. Il nostri rispettivi genitori, sin da piccoli ci hanno insegnato il valore della famiglia e dello stare insieme, cosa che ancora oggi, a distanza di 40 anni, ancora facciamo.
Io sono il primo cugino maschio, primogenito del primogenito di mio Nonno, mio Padre (buonanima), era il primo di 6 fratelli, 3 maschi e tre donne, all'epoca le famiglie numerose erano tante e sopratutto rispettavano una tradizione, quella del nome.
Il primogenito dei figli maschi doveva portare il nome del nonno paterno, per cui stesso nome stesso cognome. Questa usanza diciamo, ha lo scopo di Rinnovare la Casata, portare la generazione avanti.
Il secondo figlio invece, se maschio, avrebbe portato il nome del nonno materno, al contrario, se fosse stata femmina, avrebbe portato il nome della nonna Paterna.
Anche in questa situazione si può tranquillamente capire come il ruolo della donna fosse considerato secondario, addirittura in antichità, alcune famiglie nobili che necessitavano del primogenito maschio erano disposte anche ad eliminare fisicamente il nascituro nel caso in cui fosse stato maschio.
Comunque non era delle tradizioni che volevo parlarvi, mi sono lasciato prendere leggermente la mano, però adesso torniamo a bomba.
Generalmente, le occasioni nelle quali si mangia insieme a tutta la famiglia, sono le occasioni speciali come, matrimoni, comunioni, battesimi, feste comandate, compleanni, onomastici, insomma, quando una famiglia è unita ogni occasione è buona per sedersi intorno ad un tavolo e farsi una bella mangiata insieme.
Quando ci si riunisce anche in quattro cugini, così come nel nostro racconto, il solo fatto di sedersi e mangiare insieme rievoca momenti di gioia, spensieratezza e felicità.
Era un freddo mattino del 24 dicembre di tre anni fa, in genere da queste parti il giorno della vigilia si digiuna fino a sera cioè fino al momento del cenone. Non erano ancora le 10 del mattino che mi arriva un messaggio wathsapp, prendo il telefonino e vedo che mio cugino ha scritto un post nel nostro gruppo whatsapp Fattanza e Cuginanza, credo che il titolo la dica già tutta per cui non mi perderò in spiegazioni inutili.
Era mio cugino Pasquale (fortunatamente in famiglia solo due maschi hanno avuto primogeniti di sesso maschile, altrimenti eravamo tutti pasquale), che dice : Colazione da me ? , cosa mai avremmo potuto rispondere se non un SI secco e categorico.
Dopo una decina di minuti eravamo tutti e 4 da mio cugino e stavamo decidendo in quale bar andare a fare colazione, stesso sangue e stessa testa dura, chi diceva X chi diceva Y chi diceva Z e chi restava in silenzio (anche perché avevamo esaurito gli assi cartesiani ).
Mentre si discuteva dove andare a fare colazione vedemmo mio zio partire con la macchina, ma non ci facemmo caso piu di tanto, la nostra discussione si faceva sempre più accesa, nessuno era disposto a fare un passo indietro, ci trovammo in una situazione di stallo, una via senza uscita fino a quando udimmo una brusca frenata, era tornato mio zio.
Il bastardo ci guardava e rideva perchè ci aveva spaventato a morte, scese dalla sua citroen ax manco fosse stato Tex che scende da cavallo, in mano aveva una busta, ci guardò e ci disse : Guagliù, a colazione !
UN PEZZO DI PANE DA 1,5 KG
TRE ETTI DI SPECK A FETTINE SOTTILI MA NON TROPPO
UNA PROVOLA AFFUMICATA DI CIRCA 300 GRAMMI
Si prende con violenza il pezzo di pane e lo si divide in due parti uguali, chiaramente parliamo di taglio orizzontale, come fosse un panino và.
Prendiamo la parte superiore e mettiamola da parte, ci sarà utile in seguito. Compriamo il fondo del nostro pezzo di pane con 300 grammi di speck trentino di ottima fattura, tagliamo la provola a fette e la disponiamo sullo speck, tipo come se fosse una pizza.
..... e sù, pure voi, un pò di fantasia, secondo voi come continua ? ..... vabbe và, una foto vale più di mille parole, figuriamoci 2.
Ovviamente non disdegnammo un paio di bottiglie di un Aglianico genuino, fatto in casa, tosto, tanto tosto che prima delle 12:00 eravamo già ubriachi come un barbone in depressione , gli occhi lucidi dalle lacrime versate per la tante risate che ci facemmo, insomma, non abbiamo mangiato l'aragosta, ma non potete immaginare quanto è stato saporito. In realtà gli ingredienti di quel panino, se cosi lo si può chiamare, andavano ben oltre la freschezza, il gusto, la fragranza del pane caldo, in quel pezzo di pane oltre allo speck ed alla provola affumicata, c'era tanto amore e proprio quest'ultimo ingrediente ha reso quel panino speciale, a volte basta davvero poco.
Morale della favola, IL CIBO UNISCE
Alla prossima ragà.
very nice work
🙏🏼 Grazie 😊
Ammazza che colazione!!!
Quando ci vuole, ci vuole. 😂😂😂😇😇😇
Fossero tutte così le colazioni
I tuoi post sulle tradizioni familiari napoletane sono una lettura veramente piacevole! Complimenti!
Grazie ;)
Mitico tuo zio!
Bello il paninazzo e bella la storia 😋. Hai ragione, il cibo unisce da secoli.