Capita spesso di riconoscersi felici a seguito di un gesto di gratitudine.
Sono molti i motivi per cui ognuno di noi si sente gratificato nella vita: un buon voto a scuola, un successo nella carriera, un gesto di generosità, un abito nuovo, una serata con gli amici e tanto altro ancora.
Questo senso di soddisfazione che deriva dalla gratificazione è il motore della nostra quotidianità; è quella spinta che non ci fa abbattere quando tutto sembra andare storto.
Quando ci sentiamo appagati automaticamente ci sentiamo felici e soddisfatti della nostra vita ed è quindi automatica l’associazione gratificazione/felicità.
Di per sé non è sbagliato come collegamento ma in questo periodo storico complesso, spesso è il denaro che ci gratifica: con i soldi possiamo comprare oggetti materiali che appagano il nostro status di “perenni stressati”.
Chiaramente non si fa di tutta l’erba un fascio ma nella maggior parte delle persone frustrate, una borsa nuova, uno slip o una macchina ultimo modello riescono a cancellare mesi di stress.
Sembra davvero efficiente questo shopping curativo se non fosse che quella gratificazione, quella sensazione di soddisfazione, dura un tempo davvero limitato!
Allora rientriamo in frustrazione perché dopo la borsa vorremo le scarpe e lavoreremo fino allo sfinimento per guadagnare i soldi necessari al prossimo acquisto e goderci ancora una volta quell’attimo di felicità.
È un vortice ambiguo e spesso avviene in maniera totalmente inconscia; non ci rendiamo conto di rientrare in un meccanismo assurdo e privo di logica!
Ma se la gratificazione è un’intima soddisfazione, come possiamo evitare di rientrare in questo vortice?
Anche io ci sono passata! Quando facevo la grafica e lavoravo a capofitto, avevo borse firmate, uscivo tutte le sere e potevo permettermi anche le droghe… “lavoro tutto il giorno quindi è un mio diritto divertirmi nel mio tempo libero”….Ma la mattina dopo, l’ebrezza della sera evaporava come una goccia d’acqua al sole, e questo loop era diventata la mia routine!
Capii poi col tempo che la vera gratificazione arriva quando sei soddisfatto di quello che fai nel quotidiano.
Ad oggi, lavorando con bambini e ragazzi, la mia gratificazione arriva indirettamente da loro.
Quando inconsciamente entrando in classe ti abbracciano, quando ti dicono perché non sei venuta la settimana scorsa?, quando ti incontrano per strada e ti presentano ai loro amici fieri della loro insegnante o meglio di tutto, quando prendono un buon voto e non vedono l’ora di dirtelo!
Ci è voluto tempo, sono stata mesi a piantare semi senza raccogliere nessun frutto ma quando costruisci relazioni e hai a che fare con le persone, la gratificazione arriva alla fine e la sua durata è illimitata!
Sapere di aver dato qualcosa a quei ragazzi e quei dolcissimi nanetti è la soddisfazione più grande che abbia avuto da anni a questa parte!
Spero che un giorno anche voi possiate provare una felicità del genere; una felicità semplice fatta di piccoli gesti spontanei!
Abbracci contagiosi
wow nice your post
Thanks a lot :)
welcome
Ciò che hai scritto fa riflettere... concordo pienamente quando dici che sei soddisfatto di quello che fai nel quotidiano. 👏
Esatto! :)
Grazie mille!
Bellissimo post, condivido tutto a pieno! A volte bisogna solo concentrarsi su quello che si ha 💪
Eh già è un loop senza fine la ricerca di appagamento da fattori esterni, quando raggiungi qualcosa scatta in automatico il bisogno di un'altra cosa e cosi via, va ricercata in se stessi e nel sapersi accontentare delle piccole cose che poi sono grandi, come dici tu.
Non è facile la ricerca di un equilibrio, siamo soliti pensare che tutto sia in vendita certe cose purtroppo non lo sono.
bel post da parecchi spunti di riflessione
Concordo pienamente su quanto detto in questo post , giusto pensare a quello che si possiede ed esserne felici dimostra positività e un senso corretto di come si deve ragionare , non bisogna mai essere pessimisti , per assurdo laveotengo una forma di egoismo essere sempre petulanti e non contenti di ciò che si ha , mi sbaglio ?