Finalmente dopo due settimane di influenza e di casini vari sono riuscita a ritagliarmi il mio momento quotidiano per scrivere alcuni stralci del mio diario.
Oggi nel mio diario si parlerà di un'esperienza passata, metterò una telecamera sul "set cinematografico" della mia adolescenza, incentrandomi sulla mia esperienza scolastica, spero sarà di vostro gradimento.
un bacio.
Belluno 8/3/18
Caro diario:
Padre nostro che sei nei cieli, quante volte ti ho maledetto, per i più svariati motivi, stavo cosi male fra quei banchi stretti di scuola, ricordo ancora come se fosse oggi: la luce che entrava debole dalle finestre dell'aula; le facce dei compagni, e il sentirsi di non appartenere a questo mondo, mi sentivo diversa, forse lo sono, forse lo ero, non lo so manco più io.
Avevo sempre le cuffie con la musica alta, da un lato maledivo la mia isolazione da un altro lato mi isolavo, come un malato che si innamora della sua malattia, che arriva al punto di non capire se la sua malattia lo stia uccidendo oppure se in fondo è l'unica cosa che lo faccia sentire speciale. Con la tristezza a volte ci si fa anche l'amore. citando Leopardi, nell'Infinito:
E il naufragar m’e’ dolce in questo mare”
- BESTEMIANDO
Ho detto che ho bestemmiato il Signore nostro, non fraintendetemi, non ero certo la tipa da urlare bestemmie per farsi bella o per farsi sentire, le maledizioni partivano dal cuore per arrivare alla mia mente e cristallizzarsi come stalattiti gelide nel cervello.
Ho sempre creduto che se c'è un Dio non gli interessi nulla di una parolaccia a lui indirizzata, ho sempre pensato che si sarebbe incazzato di più per l'ipocrisia di far finta che va tutto bene, quando in realtà non lo pensi affatto.
A mio modo sono credente e ho sempre visto la figura divina come un qualcosa che tutto può e di ben lunga superiore ai nostri sproloqui.
Non mi sono mai permessa però di bestemmiare davanti alle persone, la libertà inizia dove finisce quella degli altri. e questo è legge.
- GLI SGUARDI
Quando sei una "disadattata " si signore e signori, avete capito bene... Ho detto disadattata, la vostra cara autrice non era assolutamente in grado di reggere il peso dell'integrazione.
Mamma mia... camminavo tra i banchi come un'azzoppata di guerra, sembrava quasi che la goffaggine mi accompagnasse in ogni momento in cui vi fosse qualche coetaneo, se c' era un banco messo male una cartella messa strana state pur sicuri che nella fretta di nascondermi nel mio banco la colpivo in pieno.
Però non fatemi ricordare gli sguardi, temevo più di ogni cosa lo " sguardo indiscreto".
Ebbene si al minimo sguardo mi sentivo sotto osservazione come se fossi accerchiata da medici nuda su un tavolo operatorio, mi sentivo così fragile mi sarei potuta rompere in ogni momento, addirittura arrivavo a fantasticare nella mia mente che la gente stesse parlando male di me, arrivando, alla paranoia, ad immaginarmi intere discussioni come se stessero accadendo sul serio.
immagine cco Creative Commons
- NON BULLIZZATA
Tengo a precisare che non sono stata mai oggetto di bullismo, il mio bullo per eccellenza era il mio cervello ci pensava lui a farmi pesare come pietre ogni sguardo o frase mal detta dagli altri, era il mio pensare il mio dramma, rielaboravo tutto in forma drastica e negativa. Che inferno cari ragazzI!
No, la vostra carissima non è mai stata sollevata di peso e mal menata e mai presa a calci per la merenda, non ha mai avuto il suo bullo di fiducia che le spezzasse le ossa, a farmi male erano le situazioni, prendiamo per esempio una gita scolastica, chi ero io?
io ero quella che era sempre sola, sempre in fondo, nella foto non c'ero, il momento figo non lo vedevo mai , ero sempre fuori, cari lettori fa freddo molto freddo quando non sei protagonista ma solo spettatrice della tua vita, i cappotti non bastano a coprirsi, il rischio di ghiacciare l'anima è elevato.
in fondo ci sei ma non ci sei, sei un fantasma.
- IO FUORI
Ero fuori, decisamente fuori, infatti una delle mie canzoni preferite era: " sono fuori " degli Articoli 31, quando j-ax ancora scriveva canzoni e non filastrocche per infanti...oops mi è scappata...
Eccone un brevissimo stralcio:
Signore, signori, son fuori, ecco l'ho detto, lo ammetto, è un dato di fatto, lo accetto, e c'è voluto tempo per rendermene conto, anche se è chiaro ora che ci penso io ero quel tipo che sul pulman della scuola si sedeva in fondo e che parlava poco, che nella foto veniva fuori fuoco, che non ha mai detto bah! per un brutto voto. Dalla squadra di pallone ero fuori, dalla festa della tipa ero fuori, quando c'era religione ero fuori, dalla lista dei migliori io ero fuori.
E se ti sforzi magari ti ricordi, anche se è improbabile perché io ero invisibile,
Bella vero?
- LA MALATTIA
Dai che ora un' idea ve la siete fatta... veniamo al nocciolo, mettiamoci a nudo sul serio.
cosa cavolo non andava in me?
Potrei fare un elenco di un'ora circa, forse più, ma andiamo al sodo:
Mi vedevo brutta, non adeguata, strana, non ridevo quasi mai delle cose du cui ridevano gli altri, non riuscivo e non riesco proprio ad essere spensierata, e quando il cervello gira troppo cari amici sapete chi arriva a farvi visita:
l'ansia, ho sempre avuto un rapporto duraturo con questa dolcissima amica, tra tremori, giramenti di testa, bocca asciutta, mal di testa ecc potrei scrivere un'enciclopedia di come l'ansia possa bersagliare una mente fragile rendendo anche il corpo fragile.
Questo era un breve stralcio di vita scolastica e della mia adolescenza, spero vi sia piaciuto, nei prossimi andrò più nello specifico.
immagine cco Creative Commons
Non mentite mai voi stessi, un abbraccio.
Alla prossima pagina bellissimi e bellissime.
Grazie a chiunque lo abbia letto.
Alessia.
Congratulations @alessia91! You received a personal award!
Click here to view your Board
Congratulations @alessia91! You received a personal award!
You can view your badges on your Steem Board and compare to others on the Steem Ranking
Do not miss the last post from @steemitboard:
Vote for @Steemitboard as a witness to get one more award and increased upvotes!